Competenza territoriale

La Provincia Regionale di Siracusa è una provincia della Sicilia di 402.840 abitanti. Occupa una superficie di 2.109 km quadrati con una densità abitativa di 188,8 abitanti per km. quadrato per questo si colloca al quinto posto tra le provincie siciliane con maggior densità demografica.

Siracusa è una città di 123.840 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia della Sicilia. Sorge sulla costa sud-orientale dell'isola.

È' la quarta città della Sicilia per numero di abitanti, dopo Palermo, Catania e Messina. Già definita da Cicerone "la più grande e bella di tutte le città greche", dal 2005, insieme con la necropoli rupestre di Pantalica, è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

L'etimologia più attendibile del nome Siracusa si deve al grammatico greco, vissuto alla fine del V secolo d. C., autore di un lessico geografico, Stefano di Bisanzio, secondo il quale la città fondata da Archia prese nome da una palude vicina, Syraco, non molto distante da Ortigia, precisamente in contrada Pantanelli. Sia in greco che in latino è al plurale, Siracusae, perché la città fondata da Archia, un nobile di Corinto nel 734 a.C., divenne in pochi anni la Pentàpoli in quanto al nucleo originale, costituito sull'isola di Ortigia si aggiunsero man mano altri quattro nuclei: Acradina, Tiche, Neàpoli ed Epipoli.
Più precisamente, Cicerone nelle Verrine parla solo di quattro città: Siracusa, la più grande città greca e la più bella di tutte, bellissima da qualsiasi parte vi si arrivi, ha due porti quasi racchiusi e abbracciati dagli edifici della citta; Acradina, dove è un grandissimo Foro, bellissimi portici, un pritaneo ricco di opere d'arte, un notevole tempio di Giove Olimpio, e una larga via che divide gli edifici; Tycha così chiamata perché vi si trovava un tempio della Fortuna, con un ampio ginnasio e molti templi, contraddistinta da un quartiere molto ricercato e con parecchie abitazioni; infine Neapolis, la città nuova, perché costruita per ultima, nella parte più alta è un grandissimo teatro e due importanti templi, dedicati a Cerere e a Libera e la statua di Apollo, chiamata Temenite, molto bella e grande che Verre, se avesse potuto, non avrebbe esitato a portare via.
Secondo Strabone e Leandro, Epipoli, così chiamata perché era un luogo elevato, era la quinta città sopra le Siracuse, mentre per Plutarco, Tito Livio, Tucidide e Cicerone, Epipoli non avrebbe fatto parte delle antiche città siracusane. Ma le fonti antiche attestano inequivocabilmente che Epipoli era un luogo sempre ben difeso dai Siracusani che vi eressero il Castello denominato di Eurialo, come ricorda Tito Livio e fortificazioni varie. Cluverio afferma che il castello che si trovava nella zona, chiamata attualmente Belvedere, aveva la funzione di avvistamento delle navi nemiche che solcavano il mar Jonio e le sentinelle comunicavano con le altre postazioni del sistema difensivo bruciando tanti falò quante navi avessero avvistato.
Plutarco e Tito Livio narrano concordemente che Marco Claudio Marcello, il console romano che guidò la conquista della Sicilia nel 212 a.C., prima di entrare nella città, dopo due anni di assedio, passò attraverso l'Exapilo, letteralmente "a sei porte", in realtà uno dei tre castelli presenti, gli altri due erano Eurialo e Labdalo. Tucidide nel libro sesto delle Istorie descrive i movimenti delle truppe ateniesi, e precisa che il vasto circuito di Epipoli ospitò cinquantamila ateniesi. Sull'Epipoli si trovavano le latomie, destinate dal tiranno Dionisio a carcere dell'epoca. Secondo Diodoro Siculo, ad Epipoli si trovavano possenti muraglie che sarebbero state edificate da Dionisio Maggiore nel giro di venti giorni da 60.000 lavoratori, sarebbero le c.d. "mura dionigiane". Rinomate le sponde dell'Anapo fin dall'antichità, dove spuntava la pianta del papiro famosa anche in Egitto. Sulla riva sinistra dell'Anapo, come attesta Tucidide, si trovava il tempio dorico di Giove Olimpio, dove i siracusani veneravano la statua di Giove imperatore, che era stata ornata di oro e di argento all'epoca del re greco Gelone col bottino di guerra dei cartaginesi e che, secondo Cicerone, era una delle tre più ammirate nel mondo antico, le altre due si trovavano una in Macedonia e l'altra "in Ponti ore", cioè all' ingresso del Bosforo. Sulla riva destra dell'Anapo si trovava la fonte Ciane menzionata da Ovidio e da Diodoro Siculo, secondo quest'ultimo i Siracusani consacrarono Ciane a Proserpina, perché Cerere cercando la figlia Proserpina, giunta nei pressi della fonte Ciane trovò la cintura di Proserpina. L'Anapo, letteralmente "nascosto", così chiamato perché vi scorre acqua purissima e placida che in parte s'insinua nel sottosuolo, e non poteva essere attraversato a piedi.

Siracusa è gemellata con Stoccolma, Svezia, e dal luglio del 2007 con Corinto, Grecia, madrepatria dell'antica Siracusa.

Dal 2008, su richiesta del comune di Erchie, in provincia di Brindisi, è sancito un gemellaggio sulla base della devozione che lega tale centro a Santa Lucia. Infatti, nel 1039, durante il trasferimento delle spoglie della Santa da Siracusa a Costantinopoli, secondo la tradizione, il corpo della Santa siracusana sostò per alcuni giorni in una cripta della zona su cui successivamente nacque il paese di Erchie.

La competenza territoriale è ritagliata su quella del giudice ed è regolata dagli artt. 4-32 del Codice di procedura penale, nonché dagli artt. 549 e segg. del Codice di procedura penale come modificati dal d. lgs. 19.2.1998, n. 51 sull'istituzione del Giudice unico di primo grado, e 4-9 del d. lgs. 28.8.2000, n. 274 sull'istituzione del Giudice di pace.
L'ambito di competenza della Procura della Repubblica di Siracusa coincide con quella del Circondario del Tribunale omonimo e si estende ai comuni del circondario.